Neurochirurgo

29 giugno 2018

Gamma knife: come avviene la scelta tra casco stereotassico e maschera termoplastica

La maschera termoplastica di Gamma Knife Leksell Icon garantisce maggior comfort ai pazienti e consente di eseguire interventi frazionati, ma non sempre è il sistema di fissaggio ideale.

La Gamma Knife è una forma di una radiochirurgia stereotassica, cioè un metodo innovativo e mini-invasivo per la cura di molti tumori e altre patologie a livello cerebrale. Questa radiochirurgia permette, attraverso l'emissione precisa di raggi gamma (fonte del fascio è il Cobalto60), di trattare le malattie senza eseguire un'operazione chirurgica e senza danneggiare le strutture cerebrali sane. 


Rispetto alla chirurgia tradizionale la Gamma Knife presenta importanti vantaggi: riduce i rischio di incorrere in complicanze, permette di intervenire anche su pazienti non idonei all’operazione, consente di raggiungere zone del cervello “difficili” e facilita tempi di recupero e riabilitazione post operatoria. 


Fondazione Poliambulanza, l’ospedale in cui il dott. Alberto Franzin dirige l’Unità Semplice di Neurochirurgia Funzionale e Gamma Knife, è stato il primo in Italia a dotarsi del modello Icon di Gamma Knife. A differenza dei modelli precedenti, Gamma Knife Leksell Icon consente di operare circa il 20% di patologie in più e di impiegare come sistema di fissaggio alternativo al casco stereotassico una maschera termoplastica.

 

Ma quali sono i vantaggi della maschera termoplastica?
Come detto, Gamma Knife Icon permette di trattare i pazienti sia con il casco stereotassico sia con la meno invasiva maschera termoplastica. Nel primo caso il casco viene fissato alla testa del paziente, dopo una blanda sedazione, tramite 4 viti e il trattamento inizia solo dopo che una RM o una TC permettono al neurochirurgo di stabilire esattamente l’area cerebrale da irradiare e la quantità di radiazioni da somministrare. Nel secondo caso, la maschera termoplastica viene agganciata alla macchina senza alcun fissaggio sulla testa del paziente e gli esami neuroradiologici come TC e RM vengono eseguiti contestualmente al trattamento. 


Ad una prima analisi la maschera può sembrare quindi un vantaggio soprattutto dal punto di vista del comfort: dopo essere stata scaldata aderisce al volto del paziente senza dover essere fissata al cranio con 4 viti come avviene con il casco stereotassico. L’innovazione principale è però un’altra: la maschera consente infatti di eseguire con maggior facilità i trattamenti frazionati, quelli cioè che devono essere eseguiti in più giorni (generalmente fino a 5). I modelli precedenti di Gamma Knife imponevano necessariamente il casco stereotassico durante tutta la giornata, anche nelle ore in cui non venivano somministrati i raggi gamma; la maschera termoplastica viene invece posizionata solo per i pochi minuti effettivi di trattamento.

 

Quando si può usare la maschera e quando è necessario ricorrere al casco?
Generalmente in caso di patologia, tumore o malformazione cerebrale trattabile in un'unica seduta, viene preferito il casco stereotassico; nei restanti casi si privilegia invece la maschera stereotassica, che come detto facilita l’esecuzione di trattamenti frazionati.
Solo il neurochirurgo può però valutare, dopo una visita approfondita, quale sistema di fissaggio applicare ai pazienti sottoposti a Gamma Knife. 

 

Ne parla il Dott. Franzin nel seguente video:

 

 

Il dott. Alberto Franzin, neurochirurgo, visita ed opera a Brescia presso l’Ospedale Fondazione Poliambulanza, inoltre visita privatamente a Milano, Cosenza, Taurianova (Reggio Calabria) e Lecce.