Neurochirurgo

8 agosto 2018

Morbo di Parkinson – come riconoscerlo prima che sia troppo tardi

Il Morbo di Parkinson si verifica quando le cellule nervose del cervello che producono la dopamina iniziano a morire. Molti pazienti se ne rendono conto (e si rivolgono ad uno specialista) solo quando riconoscono i sintomi più noti della malattia: tremore e rigidità. In questa fase però sono già stati persi tra il 40 e il 50% dei neuroni che producono dopamina e iniziare il trattamento farmacologico è sicuramente meno efficace rispetto che farlo in fasi iniziali.
Ecco quindi alcuni segnali a cui prestare attenzione e da comunicare al medico per una diagnosi precoce di Morbo di Parkinson, per quanto ovviamente la presenza di un sintomo non porti necessariamente a questa diagnosi:

  1. Perdita dell’olfatto. Si verifica quando iniziano a morire i neuroni che producono dopamina. Questa infatti è un messaggero chimico che trasporta segnali in tutto il corpo. In alcuni casi la perdita dell’olfatto si può associare alla perdita del gusto, in quanto i due sensi si sovrappongono.
  2. Disturbi del sonno. Si manifestano in particolare con un sonno molto agitato (grida, calci, digrignare dei denti), formicolio alle gambe o apnee del sonno. Si tratta di sintomi piuttosto comuni ed è pertanto necessario ricordare che non tutti i pazienti che ne soffrono hanno il Parkinson. È però altrettanto interessante segnalare che fino al 40% delle persone con Parkinson è affetta da apnee del sonno.
  3. Problemi intestinali e della vescica. Si verificano a causa del coinvolgimento nella malattia dei muscoli delle viscere, che diventano meno sensibili e rallentano il processo digestivo, e della vescica, che causano difficoltà ad urinare e incontinenza. Spesso questi sintomi sono trascurati in quanto comuni a moltissime altre condizioni,
  4. Mancanza di espressione facciale. Nelle fasi avanzate si manifesta come una sorta di appiattimento del volto, che non esprime più stati d’animo; inizialmente si riconosce attraverso lentezza nel sorridere, ammiccamenti, sopracciglia aggrottate.
  5. Dolore al collo persistente. Questo sintomo riguarda principalmente le donne, che spesso dichiarano di essersi rivolte ad un medico e di aver ricevuto la diagnosi di Morbo di Parkinson proprio in seguito alla comparsa di questo sintomo. Rispetto ad un dolore al collo comune, che passa entro qualche giorno, il Parkinson provoca un dolore persistente associato ad intorpidimento e formicolio; in alcuni casi il malessere coinvolge anche spalla e braccio. 
  6. Bradicinesia. Si tratta del rallentamento e della perdita dei movimenti, e rappresenta uno dei sintomi più noti del Morbo di Parkinson. Nelle fasi iniziali chi soffre di bradicinesia modifica la propria grafia, che appare solitamente più stretta e piccola di prima (oltre che essere più faticosa da realizzare). Inoltre, questo sintomo rende particolarmente difficile compiere piccoli e “banali” gesti quotidiani come abbottonarsi, tirare una cerniera, lavarsi i denti.
  7. Cambiamento della voce. Prestare attenzione ad eventuali cambiamenti della voce è molto importante per diagnosticare precocemente il Morbo di Parkinson. Chi ne è afflitto, infatti, può presentare una voce più bassa e flebile oltre che faticare a muovere la bocca e pronunciare le parole.
  8. Ridotti movimenti delle braccia. La rigidità di movimento è in assoluto uno dei sintomi più evidenti della malattia. Si può notare però con maggior facilità, anche in fasi iniziali, soprattutto nelle braccia. Una persona con Parkinson se ne può rendere conto soprattutto in quanto fatica ad effettuare alcuni movimenti con le braccia; un suo familiare, invece, può notare osservandolo camminare che un braccio oscilla di più rispetto ad un altro.
  9. Sudorazione eccessiva. Questo sintomo di presenta quando il Parkinson colpisce il sistema nervoso autonomo con cambiamenti della pelle e delle ghiandole sudoripare. Chi ne soffre può quindi ritrovarsi a sudare anche a temperature non elevate o in un momento di totale assenza di ansia. Per le donne l’eccessiva sudorazione senza apparenti motivi potrebbe dipendere anche dalla menopausa.
  10. Cambiamenti di umore. Anche se la correlazione tra questo sintomo e il Morbo di Parkinson divide la comunità scientifica, alcuni studi hanno messo in luce dei mutamenti di personalità nei pazienti colpiti. In particolare, si possono manifestare sentimenti di ansia, depressione e tendenza al ritiro sociale.

Il Morbo di Parkinson non può essere curato in via definitiva, ma è possibile rallentarne la progressione e ridurne i sintomi con terapia farmacologica o chirurgica. I farmaci utilizzati sono solitamente la levodopa, gli agonisti della dopamina e gli inibitori della monoamino ossidasi. A livello chirurgico la tecnica di intervento più indicata è la DBS (clicca qui per approfondimenti); in alcuni casi è possibile intervenire anche con un trattamento Gamma Knife. Poliambulanza, l’ospedale multispecialistico dove il dr. Franzin dirige l’Unità Semplice di Neurochirurgia Funzionale Gamma Knife, è stato il primo in Italia a dotarsi del modello Icon, che consente di effettuare il trattamento anche con una maschera termoplastica (a differenza del casco stereotassico non va fissata al cranio tramite viti) e di eseguire trattamenti frazionati (clicca qui per scoprire tutti i vantaggi di Gamma Knife Icon).

 

Ne parla il Dott. Franzin nel seguente video:

 

 

Il dott. Alberto Franzin, neurochirurgo, visita ed opera a Brescia presso l’Ospedale Fondazione Poliambulanza, inoltre visita privatamente a Milano, Cosenza, Taurianova (Reggio Calabria) e Lecce.