Aneurismi cerebrali

 

Un aneurisma cerebrale consiste in un rigonfiamento di un vaso sanguigno causato da un indebolimento della parete del vaso stesso. Mentre il sangue scorre attraverso tale vaso, la pressione provoca un rigonfiamento verso l’esterno di una piccola area, come fosse un palloncino.

 

Raramente un aneurisma può crescere tanto fino a rompersi, ma quando accade la diretta conseguenza è una emorragia cerebrale: l’emorragia subaracnoidea. In questi casi, sono essenziali cure mediche tempestive.

 

Gli aneurismi possono svilupparsi ovunque, ma i luoghi più comuni sono l’aorta addominale e il cervello. Sebbene possano sembrare allarmanti, la maggior parte degli aneurismi è asintomatica e non provoca problemi di salute. 

 

 

Indice

 

 

Cosa sono gli aneurismi cerebrali?

 

L’aneurisma cerebrale è caratterizzato da un rigonfiamento situato all’interno dei vasi sanguigni. Il rischio è che questo rigonfiamento possa rompersi provocando un episodio di ictus emorragico.

Nella maggior parte dei casi, la rottura si verifica nello spazio che intercorre tra il cervello e le membrane che lo ricoprono (meningi). Questo tipo di ictus emorragico è chiamato emorragia subaracnoidea. 

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Quali sono le cause degli aneurismi cerebrali?

 

Le cause dell'aneurisma cerebrale non sono note, ma sono state individuate una serie di ragioni che contribuiscono alla loro insorgenza.

I fattori di rischio sono di due tipi:

  1. modificabili, presenti fin dalla nascita
  2. non modificabili, che si sviluppano nel tempo 

 

Tra i maggiori fattori di rischio modificabili troviamo:

  • invecchiamento 
  • abitudine al fumo 
  • ipertensione 
  • abuso di droghe, in particolare cocaina
  • assuefazione all’alcol

 

Inoltre, alcuni tipi di aneurismi possono verificarsi dopo una lesione alla testa (aneurisma da dissezione) oppure a causa di infezioni del sangue (aneurisma micotico).

Per ciò che concerne i fattori di rischio non modificabili, i più comuni riscontrati finora sono: 

  • patologie ereditarie del tessuto connettivo che alterano la struttura dei vasi sanguigni, come la sindrome di Ehlers-Danlos;
  • malattia policistica renale, una malattia ereditaria che provoca la crescita di sacche piene di liquido nei reni e che, solitamente, provoca un aumento della pressione sanguigna;
  • precedenti casi di aneurisma cerebrale in famiglia, legati in particolare ad un parente di primo grado.

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Quali sono i sintomi degli aneurismi cerebrali?

 

I sintomi di un aneurisma cerebrale sono raramente avvertibili, a meno che il vaso sanguigno non si rompa provocando un’emorragia. Una emorragia cerebrale si manifesta con la comparsa di cefalea improvvisa e violenta che può essere accompagnata da vomito, disturbi visivi e nei casi più gravi perdita di coscienza.

Escludendo l’emorragia cerebrale, i sintomi iniziano ad avvertirsi quando un aneurisma preme contro le meningi o i nervi cranici. I sintomi di un aneurisma cerebrale includono:

  • disturbi visivi, come vista offuscata o doppia
  • dolore sopra o intorno agli occhi
  • intorpidimento o debolezza su 1 lato del viso
  • perdita di equilibrio

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Come avviene la diagnosi degli aneurismi cerebrali?

 

L’aneurisma cerebrale viene normalmente diagnosticato tramite risonanza magnetica (RM), angiografia o tomografia assiale computerizzata (TAC).
La risonanza magnetica si serve di campi magnetici per produrre immagini dettagliate del cervello. Infatti, permette di individuare gli aneurismi e la loro posizione, anche quelli che non si sono ancora rotti. 

 

Quando lo specialista neurochirurgo sospetta la presenza di un aneurisma rotto, con conseguente emorragia subaracnoidea, il consiglio è di sottoporti ad una TAC. Questa tipologia di strumento diagnostico, grazie ad una serie di raggi X, restituisce un'immagine dettagliata della zona in questione.
In casi estremi, ossia quando i sintomi suggeriscono la presenza di un aneurisma rotto nonostante TAC negativa, si ricorre ad un test più specifico eseguito tramite puntura lombare. Viene inserito un ago nella parte inferiore della colonna vertebrale per rimuovere un campione del fluido cerebrospinale. Questo liquido, trasparente e inodore, si trova nel sistema nervoso centrale e, in caso di aneurismi rotti, la sua analisi evidenzierà tracce di sangue al suo interno. 

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Quali sono le opzioni di trattamento degli aneurismi cerebrali?

 

I tipi di trattamento variano in base allo stato di avanzamento della patologia, all’età e allo stato di salute generale del paziente. Le opzioni di trattamento sono:

  • l’intervento endovascolare mininvasivo, che consiste nell’introduzione di un piccolo catetere nell’arteria femorale al fine di escludere l’aneurisma dalla circolazione inserendo al suo interno minute spirali che si compattano;
  • l’intervento neurochirurgico tradizionale (clipping), che ha l’obiettivo di inserire, mediante craniotomia, una sorta di molletta all’origine della malformazione, così da isolarla dalla circolazione sanguigna

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Possibili trattamenti

Di seguito le tecniche di intervento che, a discrezione del medico, possono essere impiegate nel trattamento degli aneurismi cerebrali.