31 gennaio 2019
Malformazione artero-venose (MAV) e rischio di emorragia cerebrale
Il rischio che le Malformazione artero-venose si rompano e causino emorragia cerebrale è del 2-4% l'anno. Ecco quando operare.
L’emorragia cerebrale è una situazione clinica molto grave che può interessare persone di età e condizioni diverse e che può dipendere da numerose cause. La più frequente è l’età avanzata: spesso ad esserne colpiti sono gli anziani, soprattutto se sottoposti a terapia anticoagulante e antiaggregante o affetti da ipertensione arteriosa. Tra le cause dell’emorragia cerebrale figurano però anche le malformazioni artereo-venose (MAV), patologie vascolari spesso congenite, che possono portare ad emorragia persone di tutte le età.
Malformazioni artereo-venose (MAV). Che cosa sono?
Le malformazioni artereo-venose sono patologie vascolari che dipendono da una anomala connessione tra vene e arterie.
In un sistema vascolare sano, durante il passaggio dalle arterie alle vene il sangue subisce un abbassamento della pressione grazie ai capillari; in presenza di una MAV, invece, il sangue salta il capillare e si trasferisce dall’arteria alla vena con una pressione molto elevata. Dal momento che la vena è un vaso con pareti molto più sottili rispetto all’arteria, l’alta pressione può causarne la rottura con conseguente emorragia cerebrale.
Rottura di una malformazioni artereo-venosa: come si riconosce un’emorragia cerebrale?
L’emorragia cerebrale causata dalla rottura di una MAV si manifesta esattamente come una qualsiasi altra emorragia cerebrale. Il sintomo più riconoscibile è il mal di testa con esordio improvviso e molto intenso. Questo vuol dire che una persona in perfetto stato di salute avverte tutto d’un tratto un dolore lancinante a livello del cranio, una fitta molto diversa rispetto ad una normale emicrania o alla cefalea muscolo tensiva. A questo dolore, che ricordiamo essere improvviso, possono associarsi nausea, vomito, fastidio nei confronti della luce, difficoltà di parola e vista, perdita di coscienza. In questi casi è fondamentale recarsi al Pronto Soccorso più vicino con la massima rapidità.
Qual è il rischio che si rompa una MAV?
Apparentemente il rischio che si rompa una MAV è piuttosto basso, si parla del 2-4% l’anno. Tuttavia, considerando che si tratta di una patologia congenita, durante la vita di una persona questo rischio non è poi così basso. Una malformazione artero-venosa non va dunque sottostimata ed è importante che sia diagnosticata per capire come comportarsi.
La diagnosi della malformazioni artereo-venosa
Le MAV sono di solito congenite, ma si manifestano per la prima volta generalmente tra i 20 e i 40 anni. L’emorragia cerebrale non è l’unica possibile manifestazione della malattia; altri sintomi possono infatti essere:
- crisi epilettiche
- problemi neurologici come ad esempio la difficoltà di parola o di movimento degli arti.
Quando si verificano episodi come quelli elencati è opportuno rivolgersi ad uno specialista che procederà con una diagnosi tramite risonanza magnetica cerebrale, angiorisonanza o angiografia.
Quando è opportuno operare una malformazione artero-venosa?
Quando determina una emorragia cerebrale una MAV andrebbe operata e rimossa, purchè sia in un’area cerebrale non profonda.
Nel caso in cui la MAV venga diagnosticata senza aver ancora dato una emorragia, l’intervento è indicato quando la malformazioni presenti determinate caratteristiche, in particolare quando le vene di scarico, cioè quelle che escono dalla malformazione e vanno nelle normali strutture venose del cervello, sono abbastanza superficiali. Vene ed arterie devono quindi essere raggiungibili dal neurochirurgo.
Per le MAV posizionate in aree profonde del cervello e in quelle in cui le vene che drenano il sangue al cervello sono multiple e profonde, l’intervento può essere molto più complicato e pericoloso.
Ne parla il Dott. Franzin nel seguente video:
Il dott. Alberto Franzin, neurochirurgo, visita ed opera a Brescia presso l’Ospedale Fondazione Poliambulanza, inoltre visita privatamente a Milano, Cosenza, Taurianova (Reggio Calabria) e Lecce.