6 luglio 2018
Tumori e metastasi cerebrali: cosa c’è da sapere?
Si parla di metastasi quando le cellule di un tumore primario insorto in un’altra zona del corpo si muovono fino a raggiungere il cervello
"Tumore al cervello” è un termine improprio. I tumori infatti possono crescere all’interno del tessuto cerebrale (si parla di tumori intrinseci quali ad esempio gliomi e metastasi) o all’interno delle meningi ma all’esterno del cervello (si parla in questi casi ad esempio di meningiomi o neurinomi). Quando a causa di una mutazione genetica all’interno di una di queste strutture, si verifica la crescita incontrollata di una massa di cellule, siamo in presenza di un “tumore del cervello”, che può essere classificato come:
- benigno o maligno: nel primo caso la crescita anomala della cellule è lenta, nel secondo caso rapida.
- primario o secondario: nel primo caso il tumore nasce direttamente nell’encefalo o in parti ad esso adiacenti (come le meningi o la ghiandola pituitaria); nel secondo caso nasce in altre zone del corpo e arriva all’encefalo come metastasi.
Un’ulteriore criterio di distinzione suddivide i tumori al cervello in 4 gradi. Il grado I e II sono caratterizzati da una crescita lenta e più localizzata; i gradi III e IV da una crescita più rapida e invasiva.
Si parla di metastasi quando le cellule di un tumore primario insorto in un’altra zona del corpo si muovono fino a raggiungere il cervello. Potenzialmente, tutte le persone affette da un tumore localizzato in un organo che metastatizza facilmente corrono il rischio di sviluppare una metastasi cerebrale; tuttavia, i ricercatori hanno rilevato che ciò accade a circa il 30% dei malati di cancro e che le forme tumorali che più frequentemente danno origine a metastasi sono quelle che colpiscono polmone e mammella.
La diagnosi prevede essenzialmente una risonanza magnetica all’encefalo, in modo da visualizzare esattamente il numero e la posizione delle metastasi.
Il tipo di trattamento previsto può variare a seconda della tipologia di metastasi e delle condizioni del paziente e generalmente può essere:
- intervento chirurgico, preferibile in caso di metastasi singola e di grande dimensione;
- radioterapia pancefalica, indicata in caso di metastasi diffuse;
- intervento di radiochirurgia stereotassica con Gamma Knife consigliata quando vi è un numero limitato di metastasi.
Quest’ultima tipologia di intervento ha oggi un utilizzo sempre maggiore in quanto consente di trattare anche lesioni multiple posizionate in aree profonde del cervello con la massima precisione. Gli effetti collaterali sono molto ridotti ed è possibile tornare alla vita quotidiana in tempi brevissimi.
Ne parla il Dott. Franzin nel seguente video:
Il dott. Alberto Franzin, neurochirurgo, visita ed opera a Brescia presso l’Ospedale Fondazione Poliambulanza, inoltre visita privatamente a Milano, Cosenza, Taurianova (Reggio Calabria) e Lecce.